Radio K55
Data di pubblicazione: 01/10/2023 alle 10:15
Solo gli ottimisti cambiano il mondo
Nei precedenti articoli di questa rubrica, riflettendo sui temi caratteristici della modernità sul pianeta Terra a partire dai fatti di cronaca, è stato facile imbattersi nelle riflessioni sull’argomento di numerose categorie di umani.
Abbiamo così incontrato il parere di: Studenti liceali e universitari, personaggi storici (Ted Ludd), giornalisti (Rothkopf, Flores D’arcais ed altri), sportivi (Agassi, Borg, Phelps, Venus Williams, ed altri), cantanti (Ultimo, Maneskin, Dylan ed altri), artisti (Bansky, Hirst, Holzen ed altri), linguisti (Gheno, Robustelli), psicoanalisti (Freud, Lingiardi, Galimberti, Recalcati, Ammaniti ed altri), Filosofi (Nietzsche, Heidegger, Adorno, Horkheimer, Dupuy, Lipovetsky, Byung-Chul Han ed altri), letterati (Buzzati, Proust, Wilde, ed altri) e scusate se abbiamo dimenticato qualcuno.
Da tutti questi personaggi abbiamo tratto riflessioni orientate in senso critico sulla modernità per cercare degli spunti che dessero ragione, almeno in parte, dei vissuti di malessere emergenti che si sono manifestati nei contesti di convivenza delle umane genti.
In ultimo, dopo esserci doverosamente occupati dei problemi ambientali e di come questi impattano sulla psicologia dei terrestri (vedi precedenti articoli di luglio Sapete cos’é lo SCoPEx ? e settembre Save our Planet dedicati alle eco-illusioni e all’eco-ansia), possiamo ora affermare che è arrivato il momento di riflettere anche sull’altra faccia della spettacolare innovazione scientifica e tecnologica che ha caratterizzato gli ultimi decenni di vita dei popoli terrestri. Cioè, sulle opportunità incredibili di cambiamento in meglio della vita dei terrestri che ricerca scientifica e progresso tecnologico hanno aperto e che continuano ad aprire su impensati futuri possibili.
C’è sempre un’altra faccia di ogni cosa, infatti. Carl Gustav Jung diceva che ogni luce getta un ombra. Ogni sapere può illuminare solo a partire da una prospettiva, lasciando le altre prospettive e gli altri saperi in ombra. Da cui deriva che è buona cosa mutare prospettiva. Se non altro per riconoscere che la verità di cui ci siamo appropriati non è assoluta.
Allora mutiamo prospettiva. In questa Dark Side del pianeta Terra, il futuro si annuncia denso di cose misteriose. Ve ne cito una. Secondo gli analisti del mercato del lavoro (il World Economic Forum) i bambini che oggi stanno frequentando le scuole primarie si stanno formando ovviamente sulla base di quello che sono le esigenze dell’attuale mondo del lavoro. Ma questi bambini in gran parte, si stima il 65%, faranno uno o più lavori nella loro età adulta che oggi nemmeno esistono e forse nemmeno sono pensabili. Non stentiamo a crederci, visto che il Data Scientist, il Blogger Influencer, o il Social Media Manager, solo 10 anni fa non esistevano e non erano pensabili.
L’occasione di riflettere sulla parte in ombra del futuro terrestre, non solo come attesa catastrofica ma anche come opportunità di evoluzione e di miglioramento, viene proprio da questo Settembre appena concluso in cui si sono tenuti due convegni di natura analoga.
A Linz, in austria, a inizio Settembre l’ “Ars Electronica Festival 2023”. A Torino a fine Settembre il “Italian Tech Week 2023”.
In Austria quest’anno 650 mostre, 575 eventi e più di 88,000 visitatori. Qui il link per chi volesse saperne di più:
Ars Electronica 2023: Svelare verità diverse attraverso l’arte
Ci sono ampie descrizioni e belle foto.
Alla terza edizione del convegno di Torino invece sono passati 15.600 visitatori ma lo scorso anno erano solo 5.000.
Sono kermesse piene di progetti e idee che accennano a possibilità di vivere impensabili, basate su nuove concezione di sviluppo e di convivenza tra popoli e tra umanità e ambiente.
Dal sito citato sopra riportiamo : “Attraverso interventi e conferenze interdisciplinari, il festival ha presentato un vasto spettro di spunti di riflessione in merito alle implicazioni sociali delle nuove tecnologie; la controversia dietro le narrazioni relative al cambiamento climatico; e come esplorazioni artistiche e creative possono contribuire a un cambio di prospettive nella società. Questi temi e dibattiti si sono tradotti in diverse forme attraverso la moltitudine di opere d’arte e progetti creativi presentati al festival”.
Ma tra tutte le idee una sola è la tecnologia regina che fa da sfondo e che si presenta in ogni futuro possibile. Avete già indovinato?
Il primo convegno, proponeva il titolo “Who Owns the truth?”. Quindi non “chi conosce la verità” ma “chi possiede la verità” è la questione. Ovvero, il tema da riflettere è: esiste ancora una verità come possesso esclusivo, qualcosa da contendere a qualcun altro ? Oppure come possesso escludente, la verità che cancella tutte le altre, tutte errate ? Guardando l’immagine di copertina, tratta dal sito del convegno, i due robot sembrano non avere la risposta. E’ un titolo che accenna ad un futuro in cui, vicino alle verità degli uomini, occorrerà convivere con molteplici verità, comprese anche quelle delle macchine. Jung approverebbe. E’ quindi ovvio che la tecnologia di cui stiamo parlando e che fa da sfondo ad entrambi i convegni è l’Intelligenza Artificiale.
Nel secondo convegno, quello Torinese, Sam Altman, CEO di Open AI e creatore di ChatGPT, si è collegato per una tavola rotonda su Umanesimo e Tecnologia. Alla prossima edizione sarà presente di persona. Altman, come abbiamo già trattato nel nostro precedente articolo Street Art … Rivoluzione o Rendita ? , è quel 38enne che in audizione al Senato Americano ha destato scalpore sottolineando con toni accesi la necessità di gestire la crescita dell’Intelligenza Artificiale per evitare guai di ritorno, nonostante sia uno dei maggior artefici della sua diffusione.
Ma di questo secondo convegno è soprattutto una frase pronunciata da uno dei maggiori esperti americano di politiche tecnologiche, l’americano Alec Ross, che vogliamo evidenziare:
”Solo gli ottimisti cambiano il mondo”
perché solo chi non si blocca nell’angoscia del futuro può cercare la verità da nuove prospettive e immaginare nuove soluzioni. E nell’immaginazione i terrestri sono unici in tutto l’universo conosciuto.
A proposito di immaginazione infatti, cari ascoltatori e lettori di tutte le galassie, dovete sapere che l’intelligenza NON artificiale dei terrestri è speciale e li dota di strane intuizioni.
Infatti, andiamoci piano a pensare che quando gli umani narrano il futuro sparano a casaccio, perché non è sempre vero.
Nella letteratura terrestre c’è una ricca casistica di racconti fantastici che hanno anticipato di diversi anni o decenni, fatti che poi si sono verificati realmente sulla Terra.
Per esempio, tra le anticipazioni di fatti storici si annovera: La scoperta delle due Lune di Marte (150 anni prima della loro effettiva scoperta ne “I Viaggi di Gulliver”), L’Affondamento del Titanic (14 anni prima e si chiamava Titano), Lo Sbarco sulla Luna e poi su Marte (100 anni prima, Verne), l’elezione di un presidente USA di colore (in un romanzo degli anni 60 e guarda caso si chiamava Obomi !), L’Epidemia COVID ed altre ancora.
Ma è soprattutto per le anticipazioni di scoperte tecnologiche che gli umani hanno una vera passione !
Citiamo: Sottomarini elettrici, Ipad e quotidiani online, Antidepressivi, Treno Hypeerloop, Bomba atomica e reazione nucleare, Cyberspazio, carne artificiale, carte di credito, Tecnologia energia solare, tecnologie di sorveglianza di massa, TV satellitare, Macchine elettriche, Auricolari, materassi ad acqua, Arti Bionici, Stampanti laser e altre ancora sono state tutte immaginate e descritte a volte con precisione in romanzi anche di molto precedenti l’invenzione delle stesse.
Ah dimenticavo, anche l’Intelligenza Artificiale.
Il computer Hal, che guidava la stazione spaziale di “2001 Odissea nello spazio”, ci metteva in guardia già allora proprio come Altman oggi.
Ma il primo a fare una previsione molto dettagliata delle possibilità dell’IA in tempi non sospetti, fu proprio Primo. Primo Levi.
Nel 1971, come ci racconta Bruce Sterling da un articolo di Repubblica di 5 giorni fa, la Rai mandò in onda un telefilm tratto da una serie di racconti fantastici di Primo Levi scritti già nel 1961 dove si integrano letteratura e tecnologia.
Nel suo “Versificatore”, ovvero creatore inesauribile di testi, volendo anche in metrica e rima, praticamente si annuncia già l’uscita di modelli linguistici di grandi dimensioni come ChatGPT prima ancora che fosse nato Altman.
Il telefilm ben fatto, descrive il dialogo con interfaccia vocale tra gli uomini e una macchina di design, poggiata su una scrivania, con cui si immagina anche di discutere temi con valenza sociale.
La storia è pervasa da un ottimismo di fondo che oggi contrasta con i numerosi allarmi che sono stati diffusi sul possibile uso improprio dell’Intelligenza artificiale. Un uso improprio che viene messo alla pari, come rischi per l’umanità, della crisi ambientale, della guerra atomica, delle pandemie per uso sconsiderato delle risorse naturali. E rieccoci con il rischio di estinzione.
L’Intelligenza Artificiale è solo l’ultimo dei numerosi rischi che minacciano la sopravvivenza degli umani e creature affini, e che già bastano e avanzano.
Forse vale la pena di credere nella possibilità di imparare a governare le tecnologie e volgerle a favore della riduzione di questi rischi, piuttosto che bloccarsi in mezzo al guado tra un passato non tecnologico, a cui non è più possibile tornare, ed un futuro di nuove conoscenze e applicazioni, che per quanto minaccioso e incerto, è ancora tutto da decidere.
E, come già detto altre volte, per farlo bisogna credere nelle nuove generazioni di umani, sostenerle, educarle ed imparare ad avere cura delle loro angosce. Sono loro la speranza.
Buon Universo a Tutti.
Written by: mind_master
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