Radio K55
Data di pubblicazione: 19/11/2024 alle 14:21
(Adnkronos) –
Eroi da giocatori, flop (almeno finora) da allenatori. Quella che stanno vivendo i campioni del Mondo del 2006 sta assumendo i contorni di una vera e propria maledizione. Il trionfo di Berlino, che valse agli Azzurri il quarto titolo iridato, è lontano ormai 18 anni e molti dei calciatori che erano in campo quel 9 luglio oggi si sono reinventati allenatori, ma con scarsi risultati. È di oggi la notizia dell'esonero di Alberto Gilardino dalla panchina del Genoa. L'ex attaccante, che aveva esordito in panchina proprio con il Grifone ottenendo una promozione in Serie A e una salvezza tranquilla nella scorsa stagione, sarà sostuito da Patrick Vieira, in campo proprio nella finale dell'Olympiastadion con la maglia della Francia. Gilardino però è soltanto l'ultimo dei campioni del Mondo del 2006 a essere esonerato o ad aver vissuto un'esperienza deludente in panchina. Resiste, per ora, Alessandro Nesta, ancora alla guida del Monza nonostante il penultimo posto in classifica a quota 8 punti. L'esperienza di Daniele De Rossi alla Roma ha vissuto due vite. Subentrato a Mourinho lo scorso gennaio, l'ex centrocampista giallorosso ha chiuso il campionato al sesto posto e sfiorando la finale di Europa League. I risultati gli sono valsi il rinnovo triennale, ma a settembre, dopo sole quattro giornate, è arrivata la rottura con la dirigenza e il conseguente esonero, che ha creato tensioni e polemiche nell'ambiente, poi sfociate in aperta contestazione. Altro addio discusso è stato quello di Fabio Cannavaro, che dopo le esotiche esperienze in Arabia e Cina e la deludente parentisi alla guida del Benevento nella scorsa stagione è riuscito a salvare l'Udinese, vincendo all'ultima giornata a Frosinone e condannando così i ciociari alla B. Cannavaro però non è stato confermato: "Mi dispiace non poter continuare questo breve ma intenso viaggio", ha scritto amareggiato l'ex Pallone d'Oro, "da parte mia c'era la volontà di rimanere". Diverso percorso, ma stesso finale per Andrea Pirlo. L'ex centrocampista ha iniziato la sua carriera da allenatore con la Juventus vincendo, nella stagione 2020-21, Coppa Italia e Supercoppa, ma venendo poi sostituito a fine anno da Massimiliano Allegri. Il 'Maestro' è quindi volato prima in Turchia, dove ha guidato il Karagumruk, e poi a Genova, mail suo anno e mezzo alla Sampdoria si è concluso con un altro esonero. L'esperienza in Serie A è stata breve ma intensa anche per Filippo Inzaghi. L'ex attaccante del Milan ha iniziato nel 2014 ad allenare proprio in rossonero, senza molta fortuna, per poi tornare nella massima serie per quache mese con la Salernitana. La carriera di SuperPippo si è sviluppata soprattutto in Serie B, dove oggi guida il Pisa, attualmente al primo posto in classifica. Nel campionato cadetto allena anche Fabio Grosso, che dopo la promozione conquistata con il Frosinone e l'esperienza negativa a Marsiglia è approdato al Sassuolo. Nel Milan ha iniziato ad allenare anche Gennaro Gattuso, che dopo un lungo girovagare ha trovato casa in Croazia. Rino oggi è tecnico dell'Hajduk Spalato, dopo aver seduto sulle panchine di Napoli, Valencia e Marsiglia. È senza squadra invece Massimo Oddo, nel 2006 barbiere d'eccezione per il celebre taglio di capelli a Camoranesi, esonerato lo scorso anno dal Padova dopo le esperienze, disastrose, in A con Udinese e Pescara. La carriera da allenatore di Gianluca Zambrotta è durata soltanto tre anni: dopo aver guidato Chiasso e Delhi Dynamos in India, l'ex terzino è stato brevemente assistente di Fabio Capello in Cina prima di dire basta nel 2018. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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