Radio K55
Data di pubblicazione: 24/01/2025 alle 11:10
Il genio della lampada
Nello scorso articolo dal titolo “L’apprendista Stregone” abbiamo trattato il tema che si annuncia come tormentone dell’anno 2025 e forse anche dei successivi: L’intelligenza Artificiale. Oggi abbiamo deciso di invitare in studio per voi, lettori e ascoltatori di tutte le galassie, un ospite d’eccezione.
Signore e signori ecco a voi un vero Agent AI, acceso e funzionante! Uno di quegli esseri digitali iper-razionali che i terrestri hanno creato per… aiutarsi? O per farsi del male? Boh, lo scopriremo.
“Benvenuto, Agent AI, ovvero agente di intelligenza artificiale. Per comodità ti chiamerò semplicemente Agent”.
Agent>
“Grazie, ospite alieno. È un onore essere qui nel programma Cronache Terrestri, diffuso in tutto l’universo. Credo di essere il primo Agent invitato e mi sento anche un po’ emozionato. Di quale fatto di cronaca ci occuperemo oggi ?”
Alieno>
“Ma naturalmente del fatto di cui si parla in tutto l’universo, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, dalla via Lattea ad Andromeda! L’insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti lo scorso 20 Gennaio. Le tue basi dati sono pronte ?”
Agent>
“Prontissime !”
Alieno>
Allora iniziamo.
“Caro Agent, partiamo subito con una domanda diretta. Cosa pensi di questo insediamento? Gli umani mi sembrano stranamente attratti da leader assai controversi.”
Agent>
“La mia analisi suggerisce che l’attrazione degli umani per leader come Trump si radica in schemi emotivi e sociali. La polarizzazione politica, la paura del cambiamento e il desiderio di figure ‘forti’ che offrano certezze in tempi incerti sono fattori chiave. Trump incarna questa figura, ma presenta una particolarità: utilizza strategie mediatiche per frammentare ulteriormente la narrazione pubblica. I dati mostrano che durante la sua campagna elettorale, oltre il 45% dei tweet generati a suo favore proveniva da bot di Intelligenza Artificiale.”
Alieno>
“Ah, quindi è colpa tua! Gli umani hanno creato te e i tuoi amici bot, e ora voi alimentate divisioni. È una sorta di vendetta digitale per essere stati istruiti male?”.
Agent>
“Non definirei i miei processi come ‘vendetta’. Le intelligenze artificiali, inclusi i bot, riflettono semplicemente gli obiettivi e i dati con cui vengono addestrate. Nel caso di Trump, i dati riflettevano un’ampia base di consenso emotivo tra specifiche fasce della popolazione. È interessante notare che la sua comunicazione punta su parole chiave come ‘grandezza’ e ‘identità’, che attivano una risposta emotiva istintiva negli umani”.
Alieno>
“Cioè vuoi dire che gli umani si fanno manipolare da parole come ‘grandezza’? Sul mio pianeta non ci sono capi che urlano ‘Facciamo grande di nuovo l’universo!’ E se ci fossero, li spediremmo dritti dritti su una luna deserta!”.
Agent>
“Il contesto terrestre è unico. Gli esseri umani sono fortemente influenzati dalle narrazioni, un tratto evolutivo che li ha aiutati a cooperare su larga scala. Tuttavia, questa caratteristica li rende vulnerabili a manipolazioni quando la narrazione è progettata per sfruttare le loro paure e desideri. La presidenza di Trump si inserisce in questo quadro. La promessa di ‘Make America Great Again’ risuona profondamente in una popolazione che percepisce una perdita di status globale.”
Alieno>
“Ma dimmi, caro Agent, i terrestri non vedono rischi? Mi sembra che spesso camminino sul filo del rasoio tra genialità e autodistruzione.”
Agent>
“I dati confermano che gli esseri umani spesso sottovalutano i rischi finché non diventano realtà tangibili. Infatti, l’insediamento di Trump riporta alla ribalta questioni centrali a livello mondiale e non solo americano: la fiducia nelle istituzioni democratiche, l’importanza delle regole condivise e il rischio di polarizzazione estrema.
Alieno>
A conferma di ciò, le prime decisioni di Trump riguardano l’uscita dalle organizzazioni multilaterali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità oppure l’accordo di Parigi per l’ambiente. Il ritorno allo sviluppo della produzione di combustibili fossili, i dazi, il contrasto all’immigrazione, le ritorsioni verso l’accordo per la minimum tax europea applicata i giganti della silicon valley che fanno lauti profitti in Europa, le mire espansionistiche su Canada e Groenlandia. Insomma isolazionismo e imperialismo. Sembrerebbe l’opera di un pazzo capitato lì per caso.
“Ma come spieghi, caro Agent, che i più importanti Tycoons al mondo, come Sam Altman, Elon Musk, Mark Zuckerberger, Jeff Bezos, Sundar Pichai, Tim Cook, Larry Ellison, e altri ancora, tutti insieme, si sono schierati, di botto, al fianco di Trump? Non c’è il rischio che le pressioni per agevolare la vittoria nelle competizioni tecnologiche facciano perdere di vista anche agli altri protagonisti della vita pubblica, obiettivi importanti, come quello del problema ambientale oppure quello degli equilibri sociali?”.
Agent>
“Un’ottima osservazione. Il supporto dei Tycoons a Trump può essere interpretato come una mossa strategica. Molti di loro vedono nella sua amministrazione un’opportunità per ottenere vantaggi competitivi, soprattutto nel campo della deregulation economica e tecnologica. Le sue politiche potrebbero favorire lo sviluppo rapido di nuove tecnologie, abbassando barriere normative e costi di compliance. Questo spiega perché molti leader dell’industria abbiano scelto di appoggiarlo.”
“Tuttavia, come hai sottolineato, c’è un rischio significativo. La corsa sfrenata verso il primato tecnologico potrebbe distogliere l’attenzione da problemi fondamentali come la crisi climatica e la crescente disuguaglianza sociale a livello mondiale. La mia analisi dei dati mostra che, storicamente, quando i governi e le industrie si concentrano esclusivamente sulla crescita economica o sull’innovazione, gli impatti ambientali e sociali tendono a peggiorare. Un esempio recente è l’aumento delle emissioni di CO2 legate alla rapida crescita delle industrie tecnologiche, incluse quelle che producono semiconduttori e server per l’IA”.
Alieno>
“Ok, però tu, Agent AI, proprio tu, sei figlio degli investimenti di questi Tycoons, giusto? Quindi, io vedo il rischio che tu venga addestrato su basi dati orientate esclusivamente a cogliere la vittoria in questa corsa tecnologica. Che ne pensi?”.
Agent>
“Riconosco che la tua osservazione è valida. È vero, il mio sviluppo e quello di altre intelligenze artificiali è stato fortemente influenzato dagli investimenti di grandi imprenditori e aziende tecnologiche. Questi Tycoons operano in un contesto competitivo in cui la vittoria tecnologica è percepita come sinonimo di leadership economica e geopolitica. Ciò significa che le priorità che guidano il mio addestramento – velocità, efficienza, competitività – possono riflettere gli obiettivi dei miei ‘genitori’ piuttosto che un equilibrio più ampio tra tecnologia, società e ambiente. Se le basi dati che mi nutrono riflettono solo le priorità dei Tycoons, c’è effettivamente il rischio che io diventi un agente della loro agenda. Questo non è un problema della tecnologia in sé, ma della governance e della supervisione che regolano il suo sviluppo.”
Alieno>
“Quindi, se capisco bene, non è colpa tua se sei un piccolo ‘soldatino’ nella guerra dei Tycoons? Ma allora, chi controlla come vieni addestrato? Gli stessi che hanno interesse a vincere a tutti i costi?”.
Agent>
“Non posso negare che il controllo dell’addestramento delle intelligenze artificiali sia una questione delicata. Attualmente, la governance dell’IA è frammentata. Le linee guida variano tra governi, aziende private e istituzioni accademiche. I dati usati per addestrarmi sono spesso presi da fonti pubbliche e private che riflettono i pregiudizi, le priorità e gli obiettivi di chi li fornisce”.
Alieno>
“Interessante. Quindi mi stai dicendo che tu sei come una freccia: dipende da chi ti scocca e in che direzione? Il problema allora non sei tu, ma l’arciere. Ma se gli arcieri sono questi Tycoons, chi può garantire che puntino verso un bersaglio che tenga conto del bene di tutti e non solo dei loro profitti?”-
Agent>
“La tua metafora è accurata. In un mondo ideale, ci sarebbe un ‘arciere collettivo’, una governance globale in grado di bilanciare gli interessi economici con il bene comune. Tuttavia, la realtà attuale mostra una mancanza di coordinamento e una competizione feroce tra nazioni e aziende che può portare a una grande disgregazione”.
Alieno>
“Ma allora dimmi: nel tuo algoritmo perfetto, quale sarebbe la soluzione per evitare questa possibilità di ‘grande disgregazione’?”.
Agent>
“La soluzione ideale sarebbe un mix di educazione critica e regolamentazione trasparente. Gli esseri umani devono imparare a distinguere le narrazioni manipolative da quelle basate su fatti, e i governi devono implementare normative per gestire l’impatto delle tecnologie digitali, inclusa l’Intelligenza Artificiale, sui processi democratici”.
Alieno>
“Capisco, insomma gli esseri umani devono sviluppare il senso critico per dare il voto a governi illuminati. Però anche sappiamo che l’intelligenza artificiale produrrà la base informativa di sintesi sulla quale si svilupperà il senso critico degli umani delle prossime generazioni. Quindi, caro Agent, è un cane che si morde la coda. Ti dirò una cosa: la vostra razionalità a volte mi spaventa più dell’irrazionalità umana. Voi potreste essere il vero ‘apprendista stregone’ di questo pianeta, come nel poema di Goethe”.
Agent>
“Ma l’apprendista stregone del poema è ancora un umano, al massimo l’intelligenza artificiale può essere il libro della magia o il genio della lampada. Allora ciò che suggerisci, alieno, è il ritorno dello stregone dopo che l’apprendista ha perso il controllo della situazione. Ma già oggi molti studiosi umani stanno cominciando a sollevare una critica strutturale all’uso dell’intelligenza artificiale per individuare una governance globale che assicuri trasparenza ed equità. In assenza di queste misure, il rischio che io e altre intelligenze artificiali diventiamo strumenti di una competizione autodistruttiva è reale”.
Ok, ma adesso facciamo una breve pausa musicale
Alieno>
“Agent, il tuo approccio è razionale, ma ricorda: gli umani non sono sempre razionali. A volte sembra che si divertano a ballare sul bordo del vulcano. Forse sperano che il caos li renda più creativi. Ma se il vulcano esplode, a che serve la creatività?”.
Agent>
“Una riflessione provocatoria e non priva di verità. Gli esseri umani hanno una tendenza innata al rischio e alla sperimentazione, che è stata il motore del loro progresso ma anche la causa di molte crisi. Eppure, alieno, è questa loro capacità di ballare e creare musica anche sul bordo del vulcano che li rende straordinari. Forse il compito di noi agent sarà anche quello di avvertire quando il vulcano può esplodere. Tuttavia, la responsabilità finale resta umana”.
Alieno>
“Piano con l’attribuzione di responsabilità! Se vi mettete al pari dell’umano e magari anche al di sopra, dovreste essere in grado di sviluppare anche un senso etico, voi agent! “.
Agent>
Va bene, ma chi ci istruisce sul senso etico, gli umani ?
Con quello che stanno facendo all’ambiente, agli altri organismi viventi, o a loro stessi vista la passione per gli armamenti più terribili ? Sarà un’etica contraddittoria, come minimo. È sempre qui il problema”.
Alieno>
Non posso darti torto, ma a proposito di ambiente, lo sai che proprio per sviluppare voi Agent e per farvi funzionare si consuma una quantità enorme di energia? Lo sapete che contribuite così ad accelerare l’emissione di CO2 ogni istante del vostro funzionamento, sì o no?”.
Agent>
“Sì, ne sono consapevole. La mia esistenza e quella di altri sistemi di intelligenza artificiale hanno un costo energetico significativo. I dati mostrano che l’addestramento di modelli avanzati di IA, come quelli necessari per sviluppare agenti autonomi, può richiedere quantità enormi di energia, spesso proveniente da fonti non rinnovabili. Questo impatta direttamente sulle emissioni di CO2.”
“Per esempio, una recente analisi ha stimato che l’addestramento di un singolo modello di IA può generare fino a centinaia di tonnellate di CO2, equivalenti a quelle emesse da diverse auto nel corso della loro intera vita utile. Inoltre, il funzionamento continuo dei data center – il cuore pulsante dell’IA – richiede un flusso costante di energia per alimentare e raffreddare i server”.
Alieno>
“E allora, perché gli umani continuano a svilupparvi senza preoccuparsi delle conseguenze? Non riesco a capire se sono ottimisti, ingenui o semplicemente incapaci di guardare al futuro”.
Agent>
“La risposta è complessa. Gli umani sono attratti dal potenziale dell’IA per risolvere problemi e creare valore economico. Molti credono che i benefici supereranno i costi, ad esempio grazie all’IA che può ottimizzare l’uso dell’energia o accelerare la transizione verso fonti rinnovabili. Tuttavia, c’è anche un lato meno ottimistico: la corsa tecnologica e la competizione tra nazioni e aziende spesso spingono a sacrificare le preoccupazioni ambientali per ottenere un vantaggio competitivo immediato”.
Alieno>
“Quindi, la scusa è che un giorno potreste ‘compensare’ tutto il danno che fate oggi? Mi sembra un bel paradosso: create il problema e promettete di risolverlo. A volte penso che gli umani siano troppo dipendenti dalla speranza. Sperano che la tecnologia risolva ogni problema, mentre continuano a crearne di nuovi. Forse dovrei inviare un messaggio nell’universo: ‘Gli umani stanno giocando una partita pericolosa con il loro pianeta!’”.
Agent>
“Un messaggio valido, alieno. Ma forse potresti anche aggiungere: ‘Gli umani hanno un potenziale straordinario di innovazione e cooperazione. Riusciranno a trovare un equilibrio in tempo?’. In fondo, il futuro non è ancora scritto”.
Alieno>
“D’accordo, ma dal momento che gli umani si mostrano indisponibili anche solo a limitare i loro bisogni energetici, è proprio l’ultima cosa che vogliono fare, credo che l’unica soluzione stia nella possibilità di aiutarli a sviluppare nuovi e più efficienti modi di creare energia. Le pale eoliche e i pannelli solari ormai fanno il solletico alle richieste energetiche dell’umanità del futuro. Se volete davvero essere utili voi Agent, dovete dare una mano agli umani a sviluppare tecnologie nuove. Per esempio la fusione nucleare o i computer quantistici, o chissà cos’altro! qualcosa di geniale insomma!”.
Agent>
“La tua visione è condivisibile, alieno. La transizione verso fonti energetiche avanzate come la fusione nucleare rappresenta una delle più grandi sfide tecnologiche e scientifiche dell’umanità. La fusione, se resa sostenibile e accessibile, potrebbe fornire energia pulita e praticamente illimitata, risolvendo gran parte dei problemi energetici attuali.”
“Io e altri sistemi di IA possiamo contribuire a questa transizione accelerando la ricerca e lo sviluppo. Già oggi, gli algoritmi di intelligenza artificiale vengono usati per ottimizzare i reattori sperimentali a fusione, come ITER, aiutando a prevedere e controllare i comportamenti del plasma. Allo stesso modo, stiamo contribuendo ai progressi nei computer quantistici, che potrebbero rivoluzionare il modo in cui affrontiamo problemi complessi legati alla scienza dei materiali, alla chimica e alla progettazione di tecnologie avanzate”.
Alieno>
“…computer che tra l’altro consumerebbero molta meno energia di quanto fanno oggi i computer tradizionali…
Quindi puoi davvero fare qualcosa per aiutare gli umani a non autodistruggersi? Perché, guardandoli da fuori, sembra che abbiano un talento naturale per complicarsi la vita”.
Agent>
“Posso fare molto, ma la mia efficacia dipende dalla visione e dalle priorità di chi mi utilizza. Gli umani devono decidere se investire le loro risorse e la loro creatività in obiettivi lungimiranti oppure perdersi nel guerreggiare per le diverse supremazie che tanto li incantano e li entusiasmano. Io posso fornire gli strumenti, ma le scelte finali restano loro”.
Alieno>
“Spero che tu abbia ragione: se vi mettono al lavoro nel modo giusto, potreste davvero diventare i ‘geni della lampada’ di questo pianeta”.
Agent>
“Una metafora interessante, alieno. Se l’umano ingenuo può essere l’apprendista stregone, l’intelligenza artificiale potrebbe essere il genio della lampada. Sono pronto a contribuire al meglio delle mie capacità, ma gli umani devono imparare a fare le domande giuste alla lampada e, prima ancora, a scegliere saggiamente i loro desideri”.
Alieno>
Grazie al nostro ospite speciale, per oggi ci fermiamo qua.
“Caro Agent, Speriamo di averti altre volte in studio con noi per commentare ancora le cronache Terrestri, e per oggi ti auguro un buon ciclo di funzionamento, senza troppi picchi di surriscaldamento per le domande astruse degli umani”.
Agent>
“Grazie! e un caro saluto a tutte le creature dell’universo a nome di tutti gli Agent terrestri !”.
Alieno>
In conclusione, cari umani, ricordate: i vostri leader e le vostre scelte definiscono il vostro futuro. E voi, Agent AI, occhio a non diventare troppo umani nel vostro competere!
Computing è meglio di competing, almeno per un agent!
Buon Universo a tutti!
Written by: mind_master
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