Radio K55
Data di pubblicazione: 20/03/2025 alle 12:30
(Adnkronos) – I Fondi sanitari integrativi non solo supportano i cittadini nell’accesso alle cure, ma rappresentano anche un vantaggio per lo Stato. Infatti, a fronte di un mancato introito fiscale di 1, coprono una spesa sanitaria pari a 5 volte tanto, evitando quindi un ulteriore peso sulla sanità pubblica e sulle liste d’attesa. "Indebolire la sanità integrativa – afferma Marco Ballarè, presidente di Manageritalia – sarebbe un errore i Fondi, infatti, alleggeriscono la pressione sulle strutture pubbliche, riducono la spesa diretta per i cittadini, quella pubblica e garantiscono trasparenza grazie a rimborsi basati su documenti fiscalmente validi". A destare particolare preoccupazione sono le modifiche al calcolo delle prestazioni vincolate e l’eccessiva ingerenza pubblica nelle dinamiche operative dei Fondi. Modificare la normativa di questo settore senza un confronto adeguato rischia di comprometterne l’efficacia, con ricadute negative per lavoratori e imprese. Manageritalia insieme a Cida e alle federazioni della dirigenza, chiede quindi una regolamentazione chiara e condivisa, che tuteli la complementarità tra i Fondi derivanti dalla contrattazione collettiva e il Servizio sanitario nazionale. "La sanità integrativa – conclude Ballaré – è un pilastro del welfare e deve essere sostenuta, non ostacolata. Chiediamo al legislatore di valutare con attenzione l’impatto di queste misure e di aprire un confronto con chi opera nel settore". —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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