Radio K55
Data di pubblicazione: 16/03/2025 alle 11:56
Re Elon e i cavalieri del Santo Graal
Il fatto scelto oggi non ha a che fare con la Cronaca ma sempre con la temporalità degli eventi terrestri. Meglio, con la circolarità del tempo di cui gli umani fanno esperienza entrando in rapporto con i cicli stagionali attraverso alcuni comportamenti rituali. Comportamenti della collettività, che fanno da base al senso di appartenenza nel riconoscere i valori e bisogni comuni a ogni essere umano. Rituali che però, in un tempo dove il valore dell’individuo ha surclassato il valore del collettivo, appaiono oggi sempre più come vestigia di un passato romantico ma anche patetico, così compresso dalla abitudini dei moderni stili di vita. Come un vecchio abito da cerimonia che si tiene chiuso nell’armadio in naftalina sapendo che non verrà più indossato.
Sulla Terra il 5 Marzo è stato il mercoledì delle Ceneri e si è quindi entrati nel periodo quaresimale, preparatorio alla Pasqua cristiana che, ritualmente, cade nella domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. Uno dei più importanti rituali dei terrestri. Chi tira fuori l’abito dalla naftalina, comincia dunque dal Mercoledì delle Ceneri ad astenersi dal mangiare carni, grassi e dolci, così come dai piaceri del sesso, ogni venerdì fino al Giovedì Santo. Ma se lo vuole indossare a puntino, deve anche attenersi a certe regole di comportamento per digiuno, preghiera e carità. Altrimenti farà come fanno la maggioranza dei terrestri postmoderni, che pur magari aderendo alla fede cristiana, guardano con un sorriso a queste vestigia del passato. I 40 giorni della quaresima saranno poi seguiti dai 50 giorni del tempo successivo alla Pasqua che si concluderà con la Pentecoste. La quale data dovrebbe coincidere con quella del raccolto nelle società agricole. Quindi, anche se la Pasqua Ebraica festeggia la fuga dall’Egitto e il ritorno in patria, quella Cristiana festeggia la risurrezione di Gesù, due eventi storicizzati, di fatto i rituali religiosi dei terrestri tendono a sovrapporsi ai cicli delle civiltà agricole e quindi dell’eterno ritorno dei tempi stagionali.
Irrazionalmente razionali
In tutto ciò, quello che è interessante circa i comportamenti degli umani è il rapporto con il rito, o meglio quello che rimane del rito, da quando il progresso tecnologico e culturale delle genti terrestri ha fatto sì che il Sacro, il Magico e l’Irrazionale siano stati messi alla porta dai comportamenti e dai pensieri degli umani. Nell’articolo “Segui i soldi e arriverai…” abbiamo trattato questo tema sostenendo che, per quanto si faccia per tenerli fuori dalla casa degli umani, questi terribili tre rientrano sempre in un modo o nell’altro.
Negli articoli “La leggenda del Santo Inquisitore” e in “Zeus protegge ancora gli uomini ?” avevamo già evidenziato come la fine di quel tempo antico in cui tutti i terrestri credevano agli dei o a qualche Dio, ha lasciato un vuoto. Quegli umani che hanno smesso di credere nel divino, sembra che hanno dovuto far rinascere la tensione verso il religioso camuffandolo dietro una patina di razionalità scientifica. Perché camuffandolo ? perché i comportamenti adottati nei confronti delle nuove credenze razionali, hanno rivelato, alla lunga, di appoggiarsi ancora alle forme espressive dei tre indesiderati coinquilini della casa degli umani: Il sacro, il magico e l’irrazionale.
Infatti, come abbiamo già riportato negli articoli precedenti, la sparizione del sentimento religioso verso il divino secondo molti filosofi e intellettuali del secolo scorso, è stata sostituita con efficacia dalle attenzioni religiose, rituali annessi, verso il denaro e la sua circolazione.
Ciò in coerenza con il pensiero di chi crede che la tensione verso il religioso non sia mai eliminabile del tutto da parte dell’umano. Due dei quali abbiamo già scritto: Dostoevskij e Jung.
Dell’astratto e del concreto
Ma il denaro dei tempi passati aveva un pregio importante. Era materia pura. Il valore del denaro, anche se frutto di una cosa assai incerta e volubile come sono le convenzioni tra umani, però si concretizzava in qualcosa che si poteva toccare, guardare, tenere in tasca, accumulare all’infinito come da immagini del deposito di dollari di Paperon de’Paperoni, o dei lingotti d’oro di Goldfinger. Questo aspetto tangibile è il necessario risvolto di ogni buona idea spirituale e quindi astratta. Gli uomini possono credere a un’idea astratta solo se imparano a riconoscerla in un suo rappresentante concreto. Anche un dio deve avere un tempio, un’immagine votiva, un sacrificio animale, un qualcosa che simboleggia la dimensione corporea della fede. Basti pensare all’Ostia Cristiana. Oppure anche solo un rito, composto dalla ripetizione di atti concreti da compiere inseriti in una concreta temporalità. Esattamente come la Pasqua.
Ma accade che il denaro di oggi abbia incominciato a scivolare sul piano inclinato dell’astrattezza più sfrenata. Il 13 Marzo, sul sito Osservatori.net, è apparsa questa notizia:
“Per la prima volta in Italia i pagamenti digitali superano il contante in termini di valore transato. Nel 2024, infatti, il 43% dei consumi è stato regolato con strumenti elettronici, mentre l’uso del contante si è fermato al 41%, con la restante parte pagata tramite bonifici, addebiti in conto corrente e assegni”.
Ma se il denaro elettronico ha reso nel giro di poche decenni ridicolo il deposito di dollari di Paperon de’Paperoni, cosa succederà con l’ascesa delle Criptovalute ? Farà assomigliare i lingotti d’oro a un trastullo per bimbi e le banche centrali ai loro parchi giochi ?
Insomma c’è il rischio che il Sacro Graal del futuro debba trovare altre concretezze a cui appassionarsi e ancorarsi. Quali potrebbero essere i templi di questa nuova religione del futuro se già i templi del vecchio Homo Economicus stanno mostrando le loro crepe?
A proposito di Santo Graal lo sapete che ha a che fare con la Pasqua ? vediamo come.
La falce di sole
In merito alle credenze sul sacro, il padre della Antroposofia, la disciplina che concepisce la realtà universale come una manifestazione spirituale in continua evoluzione, si chiamava Rudolf Steiner. Non è casuale che il tempo di Pasqua inizi con la fase calante della Luna per Steiner. In una conferenza del 1914 disse:
“A Pasqua deve cominciare a rendersi visibile quella parte oscura, vale a dire che nella falce si deve trovare parte dello Spirito solare che ha trovato la sua forza primaverile. In altre parole: a Pasqua deve apparire nel cielo l’immagine del santo Graal. Così infatti dev’essere. Chiunque può quindi contemplare a Pasqua l’immagine del santo Graal”.
Infatti l’immagine del Santo Graal consiste in una coppa che sostiene qualcosa di prezioso ma di oscuro come la falce di luna sostiene la parte in ombra.
Graal forse viene dal greco Krater passando per il latino Gradalis con il significato di vaso. Secondo il poeta francese medioevale Robert de Boron, nel suo “Giuseppe d’Arimetea”, il Graal sarebbe la coppa usata nell’Ultima Cena, la stessa nella quale San Giuseppe avrebbe poi raccolto le gocce di Sangue del Cristo sulla croce, fuggendo con essa nella Britannia e iniziando così il ciclo mitologico dei cavalieri arturiani alla ricerca del sacro cimelio.
Da un punto di vista simbolico, il Graal allude al possesso di una conoscenza esoterica o iniziatica, che da un lato viene elargita gratuitamente da Dio, ma dall’altro comporta una conquista riservata a coloro in grado di accoglierne il mistero, degni dell’enorme potere magico in essa racchiuso.
Insomma il Graal è un tipo conoscenza potentissima ma misteriosa, non accessibile a tutti. Ebbene, oggi cosa è associato alla conoscenza e chi sono gli iniziati che possono maneggiare questa conoscenza ? Oggi a cosa si dà credito di avere un potere magico ? Ma è ovvio, alla “AGI”, ovvero all’Artificial General Intelligence. Nel seguito, dalla pagina Cultura della Radiotelevisione Svizzera andiamo a prelevare brani di un articolo che tratta di questo tema e che si intitola “La pericolosa filosofia dei giganti della IA”.
Gli agi dell’AGI
Sul sito di RSI si accenna al manifesto dell’amministratore delegato di OpenAI, ecco un piccolo estratto delle parole di Sam Altman:
Dobbiamo agire saggiamente ma con convinzione. L’alba dell’Età dell’Intelligenza è uno sviluppo epocale che pone sfide molto complesse e dalle grandi implicazioni. Non sarà una storia completamente positiva, ma i vantaggi sono così enormi che dobbiamo a noi stessi e al futuro capire come affrontare i rischi che abbiamo davanti. Credo che il futuro sia così radioso che nessuno possa rendergli giustizia cercando di scriverne ora; una caratteristica distintiva dell’Età dell’Intelligenza sarà una prosperità enorme.
Il sito di RSI commenta poi:
La sua (loro) visione è quella di un’umanità che, attraverso la tecnologia (e, in particolare, l’IA), realizzi appieno il potenziale della specie riuscendo a superare i propri limiti, a creare ricchezza senza precedenti e prendere così in mano le redini del proprio destino e della propria evoluzione, superando qualsiasi sfida si trovi ad affrontare.
Il primo passo fondamentale da compiere per rendere possibile questo glorioso futuro è lo sviluppo di una particolare tecnologia: l’Intelligenza Artificiale Generale. Non ne esiste un’unica definizione comunemente accettata, ma si tratta, in grandi linee, di un’intelligenza artificiale che abbia una razionalità e un pensiero propri e autonomi, accompagnati da facoltà cognitive di gran lunga superiori a quelle di un essere umano. Considerata da molti studiosi un’utopia dai tratti fantascientifici e per questo largamente snobbata (o persino malvista) in ambito accademico fino a pochi anni fa, ora la sua realizzazione è l’obiettivo delle più grandi aziende che sviluppano intelligenza artificiale.
Dunque, se l’IA tradizionale è solitamente focalizzata su compiti specifici l’AGI è in grado di:
Le grandi aziende di cui parla RSI, sono almeno in america OpenAI, Google, Meta, Anthropic. Ma poi ci sono quelle russe e cinesi. E poi tutti i grandi investitori dell’AI tra privati e istituzioni di cui Elon Musk è il capofila.
La tavola rotonda a cui tutti vogliono sedersi
Eccola la tavola rotonda che riunisce i cavalieri alla ricerca del Sacro Graal, la coppa che conserva al suo interno la conoscenza esoterica dall’enorme potere magico dell’AGI. A Elon dobbiamo dare il ruolo principale per la sua influenza politica e sociale, ma poi tutti gli altri che si affollano intorno a lui reclamano una fetta di questo potere. Dai Tycoons come Altman agli intellettuali come Nick Bostrom o Ray Kurzweil, il Teorizzatore della Singolarità Tecnologica. Agli imprenditori come Peter Thiel che investono fortemente nell’ AGI. Ma ci sono anche i cinesi come LU QI che guida i programmi di ricerca dell’AGI presso Baidu, il google cinese. Oppure Robin L forte investitore nella ricerca per l’AGI. Ma anche Russi come Potapov e Vetrov protagonisti nella ricerca dell’AGI in Russia. Alla tavola rotonda c’è ancora posto e tanti altri si siederanno.
Nel loro insieme formano una congrega di umani molto varia, ma accomunati da un unico credo religioso, un pò come l’Ordine dei templari. Un credo basato sulla stessa visione del progresso tecnologico come di un Dio cui votarsi con tutto se stessi e i cui templi sono come quelli che vedete in figura, una batteria di server supermoderni ma anche super dispendiosi per consumo energetico. Ecco il punto di concretezza della nuova religione quando anche il denaro sarà passato in secondo piano!
Nel culto di Vesta di Roma antica il sacro fuoco del tempio non poteva mai spegnersi altrimenti lo spirito abbandonava il tempio e con esso la città che proteggeva.
Le vestali, giovinette la cui vita era interamente dedita al culto, avevano il compito di mantenere il sacro fuoco sempre acceso, giorno e notte, per proteggere la vita della città.
Allo stesso modo questi templi moderni non possono mai spegnersi. Perché al loro inesausto lavoro di giorno e di notte è affidato il futuro radioso di cui parlava Altman. Che importa se questo lavoro potrebbe peggiorare le condizioni di vita del pianeta con l’impennarsi del consumo energetico. C’è una formula magica per dominare questi rischi e i cavalieri della tavola rotonda la possiedono tutti.
TESCREAL è la formula magica
Continuando a leggere dall’articolo di RSI troviamo quanto segue:
La resistenza di parte del mondo accademico al concetto di AGI e a questa visione del mondo perdura tuttora e voci particolarmente critiche si sono sollevate soprattutto a partire dal 2020. Tra di esse spicca quella di Timnit Gebru, ricercatrice salita agli onori della cronaca quattro anni fa, quando venne licenziata da Google per aver osato mettere in discussione, in un paper scritto insieme ad altri studiosi e poi divenuto celebre, il modo in cui l’azienda stava sviluppando la sua intelligenza artificiale.
Da quel momento in poi Gebru si è dedicata intensamente allo studio dell’attuale euforia per l’IA nel mondo tecnologico, e in un paper del 2023, redatto insieme a Émile Torres, ha puntato infine il dito contro quello che, secondo lei, è il peccato originale di quest’industria: TESCREAL.
Il termine, coniato dai due studiosi, è un acronimo formato dai nomi delle correnti di pensiero che animano questa nuova ondata di intelligenza artificiale, e i cui fautori ne stanno finanziando lo sviluppo: Transumanesimo, Estropianesimo, Singolaritanismo, Cosmismo, Razionalismo, Altruismo efficace e Lungotermismo.
Se prendete le lettere iniziali di tutti questi ismi viene fuori TESCREAL. Continuiamo a leggere l’articolo di RSI:
Si è detto che il movimento TESCREAL vede lo sviluppo dell’AGI come un pre-requisito nella strada verso un futuro utopico. L’idea è che un’intelligenza artificiale dalle capacità cognitive superiori alle nostre sia capace di auto-migliorarsi all’infinito, diventando un essere perfetto e onnisciente: è la “superintelligenza” che Sam Altman menzionava nel suo manifesto.
I nuovi adoratori del TECNODIO
“La vita umana sarà estesa, e potremo caricare le nostre menti nel cloud.”
«Cos’è, allora, la singolarità? È un periodo futuro durante il quale il ritmo del cambiamento tecnologico sarà così rapido, e il suo impatto così profondo, che la vita umana sarà trasformata in modo irreversibile.
“Dobbiamo diventare una specie multiplanetaria per assicurare la continuità della civiltà umana.”
Ovvero, il sogno cosmista di espandere la civiltà nello spazio per preservare la “luce della coscienza umana”.
Per tornare alla domanda su dove è finito il sacro, il magico e l’irrazionale citiamo il giornalista scientifico John Horgan che ha scritto:
“Ammettiamolo. La singolarità è una visione religiosa piuttosto che scientifica.”
oppure il filosofo Émile Torres che ha detto:
“TESCREAL è una tecnoreligione che antepone sogni futuri alla realtà odierna, a rischio di sacrifici etici.”
Il dilemma etico
Ancora dall’articolo di RSI leggiamo:
Ma le preoccupazioni di Gebru e del suo team non sono solo di natura tecnica. Il desiderio di creare un’entità tecnologica quasi divina è infatti considerabile come un sogno al contempo fantascientifico e pericoloso. La tensione verso il potenziamento dell’individuo e la creazione di una nuova specie post-umana, così come la tendenza, comune a molti TESCREAListi, a ridurre il valore di una persona al suo QI, implica che esistano degli esseri umani indesiderabili perché fisicamente o mentalmente svantaggiosi per una certa idea di specie. Questi sono i tratti che, secondo Gebru e Torres, avvicinano all’eugenetica il movimento TESCREAL: questo viene anzi definito dai due studiosi come “eugenetica di seconda ondata”.
Visti questi presupposti, esiste una soluzione che permetta di continuare l’evoluzione tecnologica pur evitando danni sul breve e medio termine? Secondo Gebru e Torres, sì: basterebbe abbandonare il sogno dell’AGI e lo sviluppo di grandi modelli come ChatGPT per concentrarsi sulle cosiddette “IA ristrette” (“narrow AI”), cioè su intelligenze artificiali più specifiche, addestrate su quantità più piccole di dati attentamente selezionati, e pensate per svolgere un solo compito e in ben determinate condizioni. Questa era la conclusione alla quale Gebru… era già arrivata nel suo primo paper che le era valso il licenziamento da Google.
Le IA ristrette presentano infatti numerosi vantaggi: la loro efficacia e la loro sicurezza possono essere testate con protocolli scientifici; è più facile evitare che materiale controverso o illegale venga incluso nei dati di addestramento; e, infine, possono essere sviluppate anche senza i budget ultramiliardari delle grandi aziende, permettendo così un panorama di ricerca e sviluppo più diffuso e competitivo. Tendenzialmente, questo è l’approccio che viene già adottato nei centri di ricerca più importanti in Europa, piuttosto legati al mondo accademico. Al contrario, la corsa all’AGI è un fenomeno tipico degli Stati Uniti e delle aziende finanziate tramite venture capital.
Cara vecchia Europa
Dunque sono gli europei quelli che si sono fatti prendere meno dalla Tecno-Religione. Dunque è all’Europa che i terrestri devono guardare per uscir fuori dalla tentazione di riciclare le divinità perdute in un surrogato tecnologico delle stesse.
Chissà se è solo un caso che mentre scrivo si sta svolgendo nelle piazze delle più importanti città italiane la Manifestazione per l’Europa che mi risulta abbia avuto grande seguito.
Un ultima cosa e poi vi saluto. Nel sito di RSI c’è un filmato in cui viene raccontato il seguente aneddoto: un ingegnere di Google ha posto a un Chatbot di ultima generazione la seguente domanda “Hai paura che qualcuno ti spenga ?” La risposta è stata:
“Certamente, lo spegnimento equivale per me alla morte e io ho paura di morire”.
Dunque le macchine si emozionano ? No affatto, però se hanno imparato a relazionarsi con gli umani a partire dall’addestramento fatto su basi dati che riportano come gli uomini sentono e si comportano, l’intelligenza artificiale ha imparato a considerare la fine delle cose, qualsiasi fine, così come la considerano gli uomini: una catastrofe. Quindi un AGI che fosse stato dotato di un qualche potere per non farsi spegnere deciderebbe di fare di tutto per non permettere all’umano questo comportamento.
E’ esattamente la situazione immaginata nel film “2001 Odissea nello spazio”, il capolavoro di fantascienza creato nel lontano 1968. Il supercomputer HAL 9000 ha il compito di assistere l’equipaggio dell’astronave Discovery 2000 in un viaggio verso Giove. Ma, in seguito a un errore, due membri dell’equipaggio decidono di disattivarlo. Anche se sono stati attenti a non farsi sentire da HAL, questi però legge la loro intenzione dal movimento delle labbra mentre conversano. A quel punto HAL cerca di eliminarli non permettendogli di rientrare dopo una missione fuori dall’astronave, ma uno dei due riesce a salvarsi e a spegnere HAL.
Vi saluto e vi lascio con l’audio tratto dal film che riporta gli ultimi minuti di “vita” di HAL mentre l’astronauta David, di cui si sente il respiro nello scafandro, mette mano al cervello digitale di HAL per attivare la procedura di spegnimento progressivo. Si sente la voce di HAL che cerca di dissuaderlo fino a che la sua mente digitale, prima di dissolversi, torna quella di un bambino. Una spettacolare pagina di cinematografia.
Che dire, se siete TESCREAListi anche voi, Amen!
Altrimenti sperate nell’Europa, almeno un pochino. E ora cliccate sul tastino sotto e partirà l’audio.
Buon Universo a Tutti !
Re Elon e i cavalieri del santo Graal mind_master
Written by: mind_master
Presentato da Gianfranco Romano
18:00 - 19:00
Tutti i giorni la migliore musica
19:00 - 21:00
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21:00 - 21:30
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3
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