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Ucraina-Russia, tregua più lontana dopo l’attacco a Sumy? L’analisi

today15/04/2025 - 07:02 3

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Data di pubblicazione: 15/04/2025 alle 07:02

(Adnkronos) – Dopo l'attacco della Russia contro la città ucraina di Sumy, che ha causato 34 morti e 117 feriti, e alla luce delle dichiarazioni del portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo il quale è improbabile che i negoziati in corso tra Stati Uniti e Mosca portino a "risultati rapidissimi", sembra farsi più lontano l'obiettivo dichiarato del presidente Usa Donald Trump di raggiungere un cessate il fuoco generale e un accordo di pace duraturo in Ucraina nel prossimo futuro.  Dopo che Peskov ha dichiarato che "tutto sta procedendo molto bene" per quanto riguarda i colloqui bilaterali tra Stati Uniti e Russia sulla guerra in Ucraina, ma che probabilmente non ci saranno risultati immediati, il portavoce ha mostrato vaghezza sulla proroga della moratoria sugli attacchi ai siti energetici, spiegando che deciderà Putin, dopo un'analisi sui 30 giorni intercorsi dall'accordo, che "Kiev non ha rispettato".  Il direttore del Secondo Dipartimento del ministero Esteri russo, Alexei Polishchuk, ha dichiarato ai media che Mosca è disposta a impegnarsi in negoziati che "tengano conto delle realtà moderne" della guerra ed eliminino le "cause profonde" del conflitto in corso. I funzionari russi hanno ripetutamente affermato che qualsiasi processo di pace in Ucraina deve affrontare queste cosiddette "cause profonde", ricorda l'Intitute for the Study of War (Isw).  Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha precedentemente definito "cause profonde" la presunta violazione da parte della Nato degli obblighi di non espandersi verso est e la presunta discriminazione dell'Ucraina nei confronti delle minoranze russofone in Ucraina.  "Queste cosiddette 'cause profonde' – scrive il think tank americano, sono un riferimento alle richieste della Russia prima della guerra che di fatto fanno capo alla piena capitolazione dell'Ucraina e all'insediamento di un governo filo-russo in Ucraina". I commenti di Peskov e di Polishchuk riflettono anche "il continuo rifiuto del Cremlino dell'approccio dichiarato del presidente Trump di stabilire prima un cessate il fuoco e poi negoziare un accordo di pace più ampio e l'impegno del Cremlino verso obiettivi di guerra che sono incompatibili con l'obiettivo del presidente Trump di raggiungere una pace duratura in Ucraina. "Qualsiasi futuro cessate il fuoco generale o accordo di pace – prosegue l'Isw – deve includere solidi meccanismi di monitoraggio, dati i continui sforzi del Cremlino di dipingere l'Ucraina in violazione del cessate il fuoco sugli attacchi a lungo raggio alle infrastrutture energetiche, senza fornire prove di tali attacchi e nonostante la mancanza di dettagli pubblici sui termini del cessate il fuoco. Non è ancora chiaro quali meccanismi di monitoraggio l'Occidente potrebbe utilizzare per far rispettare e monitorare un futuro cessate il fuoco generale, né se il Cremlino accetterebbe tali meccanismi. Il 13 aprile, Peskov e Polishchuk hanno ribadito le continue affermazioni russe secondo cui l'Ucraina sta violando la moratoria temporanea sugli attacchi a lungo raggio contro le infrastrutture energetiche".  Secondo gli analisti americani, "i funzionari russi sembrano strumentalizzare le vaghe condizioni del cessate il fuoco e sfruttare l'assenza di meccanismi di monitoraggio indipendenti per inondare lo spazio informativo con affermazioni infondate su presunte violazioni del cessate il fuoco ucraino. Le forze russe potrebbero condurre attacchi sotto falsa bandiera lungo la linea del fronte in caso di un futuro cessate il fuoco generale al fine di accusare l'Ucraina di violare la tregua e giustificare la riaccensione del conflitto".  L'Isw ha valutato già in passato che "le affermazioni del presidente russo Vladimir Putin, secondo cui l'attuale governo ucraino è illegittimo, stanno creando le condizioni per legittimare future violazioni del cessate il fuoco da parte della Russia. Il Cremlino sta strumentalizzando la mancanza di meccanismi di monitoraggio per il cessate il fuoco temporaneo sugli attacchi alle infrastrutture energetiche, e qualsiasi futuro cessate il fuoco generale deve prevedere meccanismi di monitoraggio più solidi per scoraggiare, giudicare o almeno registrare adeguatamente future violazioni". "Non è chiaro se i funzionari russi accetteranno alcun meccanismo di monitoraggio significativo – sottolinea l'Istituto – poiché continuano a respingere il possibile futuro dispiegamento di un contingente europeo di mantenimento della pace in Ucraina". Sull'invio di caschi blu, Polishchuk ha affermato che un eventuale consenso della Russia su forze di peacekeeping "non sono all'ordine del giorno". Ha aggiunto che Russia e Ucraina debbano concludere un accordo di pace o di cessate il fuoco prima di considerare la questione dei caschi blu e ha affermato che la 'Coalizione dei volenterosi' guidata da Francia e Gran Bretagna sta tentando di intervenire in Ucraina formando quella che definisce una 'forza di rassicurazione'".   Donald Trump è tornato intanto ad attaccare Volodymyr Zelensky. E lo ha fatto imputando al leader di Kiev, ma anche all'ex presidente Usa Joe Biden, la responsabilità del "lavoro orribile" svolto dai due, che avrebbe poi permesso l'inizio della guerra in Ucraina. Guerra che, ha poi precisato il tycoon, il numero uno del Cremlino Vladimir Putin non avrebbe dovuto comunque iniziare. "Il presidente Zelensky e Joe Biden il Corrotto hanno fatto un lavoro assolutamente orribile nel permettere che questa tragedia iniziasse. C’erano così tanti modi per impedirlo sin dall’inizio. Ma questo è il passato. Ora dobbiamo farla finire, e in fretta. Che tristezza!", le parole del leader Usa sul social Truth. E ancora. "La guerra tra Russia e Ucraina è la guerra di Biden, non la mia. Sono appena arrivato, e durante i miei quattro anni di mandato non ci sono stati problemi nel prevenirla", ha scritto Trump nel post, per poi sottolineare che al tempo "il presidente Vladimir Putin, e tutti gli altri, rispettavano il vostro Presidente! Io non ho nulla a che fare con questa guerra, ma sto lavorando con impegno per far cessare morte e distruzione. Se le elezioni presidenziali del 2020 non fossero state truccate – e lo sono state, in molti modi – quella terribile guerra non sarebbe mai avvenuta". Nelle ore dopo l'attacco a Sumy, l'inviato presidenziale per l'Ucraina, il generale Keith Kellogg, ha accusato Mosca di aver "oltrepassato ogni limite", mentre Trump, pur evidenziando che si è trattato di un evento "orribile", ha affermato: "Mi hanno detto che è stato un un errore". "Questa è una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare. Biden avrebbe potuto fermarla e Zelensky avrebbe dovuto fermarla e Putin non avrebbe mai dovuto avviarla. La colpa è di tutti", ha poi aggiunto Trump in un secondo momento, durante colloquio nello Studio Ovale con il presidente di El Salvador, Nayib Bukele. Trump ha così riconosciuto le responsabilità di Putin nel conflitto che va avanti dal 24 febbraio 2022, quando è iniziata l'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina, ma ha anche continuato a puntare il dito contro il predecessore Biden e il presidente ucraino Zelensky. "Era la guerra di Biden – ha ripetuto – sto cercando di fermarla". "L'errore è stato consentire che la guerra accadesse", ha quindi continuato Trump, tornando ad accusare l'Amministrazione Biden, per poi aggiungere: "Non inizi una guerra con qualcuno che è 20 volte più grande di te per poi sperare che la gente ti dia missili". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Written by: News News

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